Alla domanda dove si produca più vino nel Nuovo Mondo, quasi tutti rispondono l’Australia, sbagliando di poco. Si pensa soprattutto all’Australia in quanto i viticoltori australiani – e neozelandesi – si impegnano molto nell’ambito dell’esportazione.

In Australia la viticoltura si pratica da quasi due secoli. A introdurla fu lo scozzese James Busby, che portò dall’Europa delle piantine di vite; tra queste anche la varietà Syrah, che nel Nuovo Mondo è chiamata Shiraz ed è molto diffusa nelle zone più fresche del sud e sud-est dell’Australia. Qui crescono anche le uve da cui si ricavano il Tar & Roses Heath­cote Shiraz e il Bellmount Winemaker’s Choice Shiraz/Cabernet Sauvignon. Circa i due quinti della superficie viticola australiana sono coltivata a varietà rosse, il resto a varietà bianche. Nel nostro assortimento trovate cinque vini rossi australiani e tre bianchi. Nel 1819 il missionario Samuel Mars­den portò alcuni vitigni in Nuova Zelanda. Ma fu soltanto negli anni Ottanta del Novecento che la viticoltura conobbe il suo sviluppo, in compenso notevole. Nel giro di poco tempo, la superficie viticola nelle due isole divenne sei volte maggiore. Oggi è coltivata soprattutto a varietà bianche. La Nuova Zelanda è conosciuta specialmente per il Sauvignon Blanc. Da noi è disponibile, per esempio, il Tahuna Sauvignon Blanc nella bottiglia da 7,5 dl e nel pratico formato da 3,75 dl.

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